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Nona tappa: il mondo oltre le Colonne d’Ercole
Gibilterra è un non luogo. Come gli arrivi e partenze degli aeroporti, una comunità temporanea tenuta assieme dalle regole del duty free e dall’inglese come lingua sociale. Divisa dal territorio spagnolo dalla pista dell’aeroporto, che bisogna attraversare a piedi, tra un atterraggio e un decollo, si accovaccia all’ombra della rocca e delle sue scimmie. Dà il benvenuto al viandante l’icona più scontata: una cabina del telefono rossa, sfondo perfetto per milioni di selfie, tutti uguali. Gibilterra è un lastricato di pietre antiche (forse), lembi di villaggio irlandese di case basse dai tetti colorati, pub che strillano la loro britannicità riuscendo ad apparire autentici come gli anellini colorati rivela-carattere che si…